Aplod

“E quanta gente lo guarderà?” “Centinaia di migliaia”.
“E perché?” “Perché è fico”.

 

SCRITTURA DI

Rodolfo Ciulla

REGIA COLLETTIVA DI

Rodolfo Ciulla
Michele Fedele
Matteo Giacotto
Giacomo Vigentini

CON

Federico Antonello
Michele Fedele
Matteo Giacotto
Giacomo Vigentini

Sinossi

In un futuro non troppo lontano , il governo ha dichiarato illegale produrre e caricare in internet materiale video. Siti come YouTube sono stati chiusi e dichiarati fuori legge. Nei meandri del web però esistono siti pirata dov’è ancora possibile condividere video.

Il più famigerato di tutti è APLOD, dove un videomaker può guadagnareun sacco di soldi caricando il video divertente di un gattino.

In questo mondo, a metà fra un romanzo di G. Orwell e una sceneggiatura dei fratelli Coen, dove tutti sono dediti al lavoro, il nostro protagonista viene licenziato, spinto dal peso delle bollette e dell’affitto da pagare, e stufo di vivere una vita quasi ai margini della società, decide di aprire un’associazione criminale dedita a produrre video pirata da caricare in rete e ricavarne un mucchio di quattrini.

Note di drammaturgia

APLOD nasce da quattro mesi di lavoro in drammaturgia aperta, in un continuo scambio fra attori e drammaturgo: il desiderio era di allestire uno spettacolo che parlasse di giovani, di come vivono, di descrivere quali fossero le loro preoccupazioni e magari riderci su.
Capimmo immediatamente che lo spettacolo dovesse parlare di soldi e di lavoro. Realizzammo anche che sarebbe stato molto più semplice e remunerativo realizzare dei video su Youtube, anziché creare uno spettacolo teatrale.
È stato incredibile scoprire quanto il fenomeno di Youtube si intrecciasse con le problematiche del lavoro giovanile: come è possibile che nella società attuale l’aspirazione a diventare uno Youtuber è diventata un’alternativa così allettante? Realizzare video, anche in modo amatoriale, è diventato un metodo molto più efficace per fare carriera e ottenere una stabilità economica?
Il sogno di un contratto a tempo indeterminato e di uno stipendio fisso è stato surclassato dal brivido di ottenere un milione di like?
Per riuscire a far fruire questi due temi nel modo più interessante ed efficace, abbiamo scritto un testo “distopico” quasi fantascientifico, che ricalca il modello della serie tv inglese Black Mirror, con toni molto più farseschi.
Una commedia nera, ricolma di riferimenti alla cultura pop 2.0, che gira attorno al mondo paradossale – ma ormai essenziale – del video sharing.
Portare la fantascienza o il genere distopico a teatro è sempre un azzardo, una sfida che abbiamo accettato volentieri.
La scena è composta da una scenografia essenziale che ricrea l’interno dell’appartamento dei tre protagonisti.
Il mondo fantascientifico e ultra-tecnologico di APLOD viene creato interamente dalla recitazione degli attori, cercando di stuzzicare e interagire con la fantasia di chi guarda. Unico elemento esterno La Domomac, la voce della ragione, una ultra versione di Siri che bada alla casa e ricorda ai coinquilini le regole da tenere all’interno dell’appartamento.

Crediti

Scrittura di Rodolfo Ciulla

Regia collettiva di Rodolfo Ciulla, Michele Fedele, Matteo Giacotto e Giacomo Vigentini

Con Federico Antonello, Michele Fedele, Matteo Giacotto e Giacomo Vigentini

Voce Domomac di Dalila Reas

Costumi Sara Scodro

Disegno e realizzazione scene a cura di Elisa Vannuccini

Disegno luci di Giuseppe Musmarra

Con il sostegno di Giovani Direzioni e SpazioYAK – KarakorumTeatro

Spettacolo finalista In-box 2019

Premi

2019

• Vincitore del bando CI.T.T.A’ DOLCI – Circuito Teatrale in Terre d’Acque DOLCI organizzato da Residenza IDRA

2018

• Testo selezionato come DRAMMA DEL MESE (novembre) su dramma.it

• Vincitore del bando THEATRICAL MASS 2018 promosso da Campo Teatrale di Milano.

• Selezionato per TRAMEDAUTORE FESTIVAL edizione 2018 organizzato da Outis.

• Finalista del bando DOMINIO PUBBLICO – La città degli under 25 edizione 2018.

• Vincitore del bando sezione teatro del POVERARTE – Il festival di tutte le arti edizione 2018.

• Semifinalista di In – Box Verde 2018.

• Selezionato per il FESTIVAL CASTELLIINARIA – Festival del Teatro Pop organizzato da Compagnia Habitas.

• Vincitore della IV edizione di DOIT Festival | menzione speciale per Migliore Drammaturgia e vincitore del premio Giuria Giovani.

2017

• Presentato sotto forma di studio all’interno della V Edizione di IT Festival.

• Vincitore del progetto GIOVANI DIREZIONI – IV Edizione del Centro Teatrale MaMiMò.

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Aplod

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Aplod

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Lo spettacolo conduce e coinvolge il pubblico. C’è ritmo e gli interpreti sanno ben stare sul palco. Si caratterizzano e si differenziano, in una scena scura e omologata a cubi. Per capirne le doti, si pensi a dove è situata la cucina. Dietro a una cassa rivoltata, i ragazzi ‘spingono’ un bottone e...scendono giù meccanicamente, come se un ascensore li portasse: cosa resa dalla loro abilità fisica.

Francesco Fario

l gruppo Fartagnan propone allora un allestimento articolato, funzionale nel muoversi tra la catarsi della risata e la riflessione promossa attraverso l’utilizzo costante della cultura pop (l’amorevole logo in stile Dharma di Lost, la maschera di Guy Fawkes resa celebre dalla trasposizione di James McTeigue del capolavoro V for Vendetta di Alan Moore, tormentoni come «vi auguro una giornata piena di sole»), essenziale nei tecnicismi e capace di semplificare la messa in scena attraverso l’utilizzo di oggetti comuni (gli occhiali per la realtà virtuale, la cucina dei like), così provando – per lo più riuscendoci – a evocare il gioco teatrale un passo prima di cadere nel didascalico, attraverso esaltazione delle qualità recitative dei propri interpreti.

Daniele Rizzo

La loro comicità ha un po’ dello spirito che animava l’irrisione futurista o la gestualità dei primi attori del muto. Immaginano un’epoca futura in cui non c’è più bisogno di computer, basta inforcare un paio di occhiali, ma è proibito fare video. E allora due di loro, disoccupati, producono video clandestini e conquistano migliaia di like con storie di gattini. Coabitazioni forzate e vite dominate dall’ozio e dalle illusioni o da un rapporto ossessivo con il lavoro, cui dall’alto viene attribuito quotidianamente un punteggio. Sento alcune risate così forti che non riesco a non girarmi per vedere chi è.

Laura Mariani

l risultato è una commedia brillante, dai risvolti mai banali e che si presta a livelli di lettura ben più profondi del semplice intrattenimento, creata e interpretata da un gruppo di attori milanesi bravi, ma bravi davvero, che recitano con il corpo prima che con la voce, dotati di una mimica coinvolgente che colpisce prima ancora delle battute.

Il Nuovo Lomellino

Questo, in definitiva, è Aplod: un teatro povero, essenziale e imprescindibile che, sulla base di una mordace ironia e di una s-drammatizzazione intelligente, costruisce una tragedia squisitamente contemporanea. È un teatro di pochi mezzi che si rapporta criticamente con i mezzi odierni. È un teatro giovane con un acuto senso del presente storico, un meeting di energie che mette in comunicazione spettatore e attore. È il Teatro: un luogo senza tempo dove tutto è finto e niente è falso.

Filippo Congionti

quattro giovani e bravissimi attori, Federico Antonello, Michele Fedele, Matteo Giacotto e Giacomo Vigentini, portano in scena il divertentissimo e arguto testo di Rodolfo Ciulla con freschezza, destrezza, agilità e con un ritmo veloce non sempre facile da mantenere. Una regia collettiva – Rodolfo Ciulla, Michele Fedele, Matteo Giacotto e Giacomo Vigentini – di autore e attori, originale e spassosa, il pubblico ride e si diverte, pensando anche a quanto lo spettacolo non si discosti poi così tanto da alcune tematiche e problematiche presenti nella nostra società odierna.

Roberta Usardi

Per tutta la durata dello spettacolo i Fartagnan giocano sapientemente con le basi del genere distopico, portando una ventata di freschezza nel panorama teatrale milanese contemporaneo, piegando le regole della fantascienza ad una comicità naturale e leggera, che comunque tra una battuta e l’altra non tralascia di mostrare una riflessione più profonda sull’allarmante problema della disoccupazione giovanile in Italia. In tutto ciò, le risate crescono e gli applausi scrociano a non finire per un cast di giovani neo-diplomati all’accademia Paolo Grassi, di cui si spera di vedere presto qualcos’altro.

Jasmine Turani

Aplod è uno spettacolo dannatamente serio anche se fa ridere, fatto da giovani, che parla la lingua dei giovani. [...] Perchè Aplod, della Compagnia Fartagnan Teatro, pur se ambientato in un domani lontano, ci interroga sull’oggi. É infatti un grido, prima che di denuncia, di dolore per il disagio, il cinismo, l’omologazione, il vuoto della nostra società.

Raffaella Roversi

Insomma, nulla è lasciato al caso. Anche il finale, di suspence, rivela quello che è il progetto teatrale dei Fartagnan Teatro, il cui obiettivo è realizzare una trilogia distopica.

Valentina Paderni

Lo spettacolo quindi ci pone davanti a un bivio: alla ricerca del successo, bisogna abbassare la testa e continuare ad annuire o bisogna ribellarsi, mettendo a repentaglio la propria vita? [...] L’idea di pensare a un domani dittatoriale non è nuova, libri e molteplici serie tv lo insegnano. Ma l’idea di poter avvicinare i giovani al teatro, presentando temi contemporanei e accompagnandoli da un humor tipicamente americano, schietto e frizzante è stata la marcia in più che ha fatto incollare gli occhi degli spettatori al palco .

Ester Letizia Giammario

È tutto vero!”. Impossibile non vedersi rispecchiati in questa dinamica, ridere di noi stessi e riflettere che chi si approfitta di questo meccanismo fa tantissimi soldi. Una comicità pungente, quella di Fartagnan che porta tutte le battute a segno, facendo del ritmo la propria arma vincente.

Veronica Polvarelli
Ph. Camilla Mazza

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